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Violenza sessuale in hotel a Ravello, la 15enne americana non si presenta in aula Provincia Provincia e Regione zonarcs 

Violenza sessuale in hotel a Ravello, la 15enne americana non si presenta in aula

È tornato in libertà il 41enne italo-egiziano, dipendente di un noto albergo di Ravello, arrestato lo scorso 9 luglio con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una turista americana di 15 anni. L’uomo, detenuto dall’agosto scorso, ha lasciato stamattina il carcere di Poggioreale.

La scarcerazione è stata disposta dal giudice che ha accolto l’istanza presentata dal legale dell’indagato, l’avvocato Giuseppe Della Monica. La decisione è maturata principalmente a seguito della mancata comparizione della giovane vittima all’udienza prevista per lo scorso 20 novembre. La ragazza, rientrata negli Stati Uniti subito dopo l’episodio denunciato, non avrebbe al momento manifestato la volontà di tornare in Italia per rendere testimonianza in presenza.

La difesa ha sostenuto che l’imputato – incensurato e da undici anni in servizio nell’hotel – non potesse restare in custodia cautelare in attesa della disponibilità della persona offesa, evidenziando inoltre i punti ritenuti “non chiari” nella ricostruzione dei fatti. Il magistrato ha dunque accolto la richiesta, disponendo l’immediata remissione in libertà. Il procedimento resta aperto. La Procura dovrà ora attivare i canali di cooperazione giudiziaria internazionale per consentire l’escussione della giovane statunitense. L’audizione, che avverrà con modalità da remoto e in contraddittorio con la difesa, è considerata un passaggio necessario per definire il quadro probatorio.

Secondo le indagini dei Carabinieri di Amalfi, il presunto abuso si sarebbe consumato la sera dell’8 luglio. L’uomo, con mansioni di factotum e bagnino, avrebbe approfittato dell’assenza dei genitori della 15enne – impegnati in un ricevimento di nozze – per introdursi nella stanza della ragazza. La minorenne, portata all’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno, era stata sottoposta ad accertamenti che, secondo gli atti, avevano evidenziato lesioni compatibili con una violenza, portando al fermo immediato del 41enne.

Nel successivo interrogatorio di garanzia, l’indagato aveva negato ogni coercizione, sostenendo che il rapporto fosse consensuale e affermando di non essere a conoscenza della reale età della giovane. L’inchiesta prosegue in attesa dell’acquisizione della testimonianza della vittima per accertare le responsabilità.

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